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“Non ci nascondiamo dietro una scelta cosiddetta tecnicistica, la nostra è una precisa scelta politica: mai più universi concentrazionari di indagati e imputati a vita; nessuna rottamazione dei processi in appello; mai più Frankenstein giuridici per cui si miscela in un mix esplosivo una eco pallida della prescrizione sostanziale in primo grado e una prescrizione processuale in secondo grado, non credo abbia pari in nessun Paese quantomeno d’Europa”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea DELMASTRO Delle Vedove, intervenendo in replica alla Camera al termine della discussione generale sulla proposta di legge di riforma della prescrizione. “La prima esigenza di giustizia che abbiamo avvertito noi -ha proseguito l’esponente dell’Esecutivo- era uscire dalla improcedibilità cartabiana votata dal Movimento 5 stelle che avrebbe prodotto la rottamazione di 150mila processi. Abbiamo fatto attenzione alle vittime del reato e abbiamo cancellato una riforma che si era completamente disinteressata alle esigenze delle vittime”. “È stata maneggiata malamente la giustizia in questi vent’anni, abbiamo deciso di ritornare ad un diritto che affonda nella grecità il diritto all’oblio: prescrizione come diritto sostanziale del cittadino, pur salvaguardando e preservando le vittime del reato dalla mannaia posta in appello contro l’accertamento processuale della verità dei fatti che è stata votata la scorsa legislatura anche dal Movimento 5 stelle, che oggi tutto può dire al centrodestra, tranne che non abbia a cuore le esigenze delle vittime. Perché il primo modo per avere a cuore le esigenze delle vittime -ha concluso DELMASTRO- è archiviare l’improcedibilità della riforma Cartabia votata proprio dal Movimento 5 stelle”.