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Un reparto di rapida reazione operativa, specializzato nella protezione e tutela della sicurezza delle strutture penitenziarie e delle persone in caso di rivolta in carcere: è il Gruppo di intervento operativo (Gio) della Polizia Penitenziaria, debitamente equipaggiato e in grado di intervenire entro un’ora dalla richiesta. Il nuovo Gio è stato presentato, nel corso di una conferenza stampa al ministero della Giustizia, da Andrea Delmastro delle Vedove, sottosegretario di Stato alla Giustizia con delega alla polizia penitenziaria, Giovanni Russo, capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Lina Di Domenico, vicecapo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e Linda De Maio, primo dirigente di polizia penitenziaria, direttore del Gio. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha portato il suo saluto a inizio dell’incontro.
”La formalizzazione dell’istituzione del Gruppo intervento operativo corona un percorso, di cui sono orgoglioso, di rafforzamento della polizia penitenziaria e della sicurezza nei nostri istituti”, ha detto Delmastro ricordando il lavoro che ha portato ”in un anno e
mezzo all’assunzione di oltre 7mila allievi agenti”, alla dotazione di ”scudi e caschi antisommossa, giubbotti antiproiettile e body
cam”, al “corpo medico di polizia penitenziaria e un nuovo modello di unità cinofile per intercettare eventuali tentativi di far entrare
stupefacente o cellulari o sostanze vietate negli istituti”. Il Gio è un ”gruppo altamente specializzato di polizia penitenziaria” per
fronteggiate criticità ”non altrimenti fronteggiabili” in quel momento dalle forze interne a un certo istituto. ”Il Gio garantirà un
intervento entro un’ora dalla richiesta”, ha sottolineato Delmastro, e sarà ”debitamente equipaggiato e altamente specializzato, tra le
figure ci sarà quella del negoziatore e sarà dotato obbligatoriamente di body cam per tracciare l’operato corretto della penitenziaria”.
Il Gio avrà una sede centrale al Dap e gruppi di interventi regionali nelle articolazioni locali e provveditorato: entro luglio avrà luogo un bando interno per la selezione delle risorse che ne faranno parte.
Quanto ai numeri del Gruppo sono previsti inizialmente 150-200 elementi, ma a pieno organico si punta a 270 unità e 24 a gruppo
regionale. Delmastro ha sottolineato l’importanza del Gio anche alla luce di quanto avvenuto nei penitenziari italiani ”nel marzo 2020” quando ci furono ”7517 rivoltosi nelle carceri, con danni per 30 mln, evasioni di massa, agenti sequestrati, morti e feriti”. Il Gio si ispira al modello dell”Eris’ francese: “In Francia da quando l’Eris esiste – ha riferito il sottosegretario – le criticità negli istituti sono diminuite del 90 per cento”.