Lunedì 10 dicembre, l’onorevole Andrea Delmastro ha presentato alla stampa biellese una sua proposta di legge riguardante il tema della riscossione provvisoria delle imposte in pendenza di giudizio, ossia l’obbligo per il contribuente a cui sia stata contestata una certa somma di versarne un terzo, prima di poter proporre ricorso avverso al provvedimento di contestazione. Era presente anche il Domenico Calvelli, commercialista biellese e presidente della Fondazione italiana di Giuseconomia, che ha collaborato con Delmastro alla redazione della proposta di legge.
“Il D.P.R. n. 602/1973, prevedendo l’obbligo di versamento di un terzo della somma contestata prima che il contribuente possa avanzare il ricorso si rivolge ai contribuenti italiani non come a dei cittadini, ma come a dei sudditi, poiché, di fatto, rende molto più difficoltoso l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito – ha spiegato Andrea Delmastro -. È un’evidente stortura del sistema del processo tributario sulla quale mi sembrava necessario intervenire e l’ho fatto, grazie all’aiuto del dottor Calvelli, con una proposta di legge depositata alla Camera l’8 maggio 2018, attraverso la quale si richiede di “ripristinare o prevedere ex novo una disciplina più favorevole nei confronti del contribuente, che permetta allo stesso di non dover corrispondere alcun importo all’erario sulla base di un processo meramente deduttivo, ma di poter attendere la pronuncia della magistratura tributaria che confermi l’attendibilità della richiesta avanzata dall’agente di riscossione”.
“È una proposta di legge figlia del genius locibiellese, che evidentemente impatta in maniera più sensibile su una realtà produttrice di reddito come quella del nostro territorio” spiega ancora l’onorevole Delmastro.
Calvelli gli fa eco: “In un Paese normale, si paga la somma contestata solo se si viene condannati dalla Commissione tributaria; in Italia, ancor prima di poter avanzare il ricorso contro il provvedimento di contestazione, e, dunque, ovviamente, prima che la Commissione tributaria emetta una sentenza di condanna, il contribuente è obbligato a pagare un terzo della somma contestata: questo fatto è un freno enorme all’accesso alla giustizia per cittadini e imprese. L’abrogazione di questo versamento a titolo provvisorio è un atto di giustizia, un fatto di stato di diritto. La norma che si vuole modificare, inoltre, secondo autorevoli studiosi è tacciabile di incostituzionalità, poiché limita i diritti costituzionalmente sanciti di ogni cittadino di difesa giurisdizionale e di ricorrere contro atti iniqui della pubblica amministrazione”.
“L’iter legislativo sarà aiutato da un ordine del giorno che ho presentato nel corso della discussione sulla finanziaria nella seduta del 7 dicembre, approvato all’unanimità, il quale impegna la Camera a discutere la proposta di legge il prima possibile. Spero che al momento di dover votare la proposta si verifichi la stessa convergenza ottenuta sull’ordine del giorno votato il 7 dicembre, di modo da poter finalmente correggere un’intollerabile ingiustizia e affermare che siamo cittadini, non sudditi” chiosa Andrea Delmastro.