Biella, 10 luglio 2018
Uno dei temi caldi che il Parlamento, nella legislatura appena avviata, dovrà certamente affrontare è legato alla necessità di garantire nei piccoli Comuni Italiani in via di spopolamento servizi essenziali quali istruzione primaria e assistenza sociale e sanitaria.
La dinamica è sempre la stessa, ovunque: muoiono più abitanti di quanti ne nascano, e i pochi giovani scappano, verso le città dove è più facile trovare un posto di lavoro. Non essendoci nuove famiglie, chiudono prima le scuole e poi una dopo l’altra tutte le attività commerciali.
Questo tema ci riguarda molto da vicino: secondo i dati Istat in tutta la provincia di Biella nel 2017 le nascite sono state soltanto 986 contro i 2.426 decessi e il Saldo Migratorio fa registrare un -44 persone.
Sempre in base ai dati Istat dal 2011 al 2017 i Comuni Biellesi sotto i mille abitanti, che sono ormai ben 35 di 78 totali, sono passati da un totale di 18.384 a 17.353 abitanti registrando un -1.031.
Nonostante questo dato sia allarmante ci sono dei Comuni che sono in controtendenza, infatti Borriana passa da 884 a 889 (+5 abitanti), Curino da 454 a 475 (+21), Dorzano da 518 a 520 (+2), Magnano da 382 a 398 (+16), Massazza da 558 a 562 (+4), Rosazza da 89 a 90 (+1) e Sostegno da 757 a 776 (+19). I numeri positivi di questi comuni, però, sono insignificanti rispetto ai -119 abitanti di Bioglio (da 1.009 a 890) e ai -111 di Veglio (da 589 a 478).
Per cercare di invertire questo andamento si può agire a livello locale attraverso l’accorpamento dei comuni così da potenziare i servizi in pool, comunque salvaguardando la loro identità attraverso la memoria storica iscritta nei monumenti e nelle trascrizioni documentali, oppure agendo a livello nazionale individuando una soluzione legislativa che tenga insieme la difesa delle identità territoriali e spending review, senza privare le comunità di servizi essenziali.
Patrick Peratello