Nigeria, schiava dell’ISIS perché cristiana: Italia dia asilo

Roma, 29 ottobre 2018

Risoluzione in Commissione

La III Commissione,

premesso che:

La Nigeria è uno stato attraversato da forti conflitti religiosi. La folta minoranza cristiana è spesso oggetto di persecuzioni e attentati da parte delle diverse compagini del terrorismo islamico presenti sul territorio.

Tra queste vi sono i terroristi dello Stato islamico della provincia dell’Africaoccidentale (ISWAP), un gruppo separato da Boko Haram nel 2016, che aveva rapito quattro persone nei mesi di febbraio e marzo scorso: due donne che lavoravano per il
Comitato della Croce rossa internazionale, Hauwa Leman e  Saifura Hussaini Ahmed Khors, Alice Loksha e la quindicenne cristiana Leah Sharibu.

Secondo quanto diffuso pochi giorni fa dai terroristi islamici attraverso un comunicato, Saifura è stata uccisa nel mese di settembre mentre Hauwa è stata uccisa il 16 ottobre. Le due donne sono state giustiziate perché ritenute apostate, in quanto
convertite dall’Islam al cristianesimo a seguito del loro impegno con la Croce Rossa.

I jihadisti dello Stato islamico hanno anche diffuso il video dell’uccisione di Hauwa. Nel breve filmato si vede la donna inginocchiata e avvolta in un hijab bianco, mentre un terrorista le spara alla testa da distanza ravvicinata.

Il Governo nigeriano e la Croce Rossa Internazionale hanno confermato la morte della donna e sembra incapace di reagire di fronte alle continue minacce: «Se vediamo gli operatori della Croce Rossa o dell’Unicef uccideremo gli apostati tra loro, uomini e donne, e sceglieremo chi uccidere e chi tenere come schiavi», hanno dichiarato i terroristi islamici;

Nelle mani dell’ISWA rimangono Alice Loksha e la quindicenne cristiana Leah Sharibu, dichiarata loro schiava a vita. Questa dichiarazione farebbe pensare che i terroristi non abbiano più intenzione di accettare un riscatto per la loro liberazione e che
saranno indotte a una conversione forzata all’Islam, ai lavori forzati, probabilmente picchiate e stuprate.

Leah è l’ultima ragazza rimasta in prigionia delle 112 studentesse del Government Girls’ Science and Technical College di Dapchi rapite lo scorso febbraio. 6 ragazze sono morte durante il sequestro, 1 è riuscita a scappare mentre le altre sono state liberate a seguito di una trattativa con il Governo.

Leah non è stata liberata dai terroristi islamici perché si rifiuta di ripudiare il Cristianesimo anche davanti alle minacce di morte. Questo gesto eroico ha fatto diventare Leah una fonte di ispirazione per migliaia di cristiani nigeriani che vivono nella paura di
essere perseguitati o uccisi per la loro fede. La storia e il coraggio di Leah animano continuamente le prediche che i pastori rivolgono ai loro fedeli e ha unito la popolazione cristiana nel dolore.

Impegna il Governo

a convocare l’ambasciatore Nigeriano per chiedere aggiornamenti sullo stato delle trattative e offrire la sua disponibilità ad accogliere Leah Sharibu e la sua famiglia qualora venisse liberata, offrendo loro lo status di rifugiato politico e un posto sicuro dove poter continuare a vivere.

DELMASTRO