Interrogazione al Ministro dei Trasporti sulla TAV

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE – al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Per sapere – premesso che:

la nuova linea dell’alta velocità Torino-Lione è un’opera infrastrutturale approvata con sette accordi, quattro dei quali sono trattati internazionali;

prima di approvare l’attuale tracciato sono state studiate ben undici alternative; si sono succedute ben cinque valutazioni di impatto ambientale; sono state svolte dieci conferenze di servizi, cinque delle quali a livello nazionale e le rimanenti cinque a livello regionale; i progetti sono stati approvati con otto delibere del Cipe;

per la realizzazione dell’opera l’Italia ha già speso 1,7 miliardi di euro;

su 162 chilometri previsti sono già stati realizzati 65 chilometri di sondaggi e 24 chilometri di gallerie;

l’interscambio commerciale tra Francia e Italia è stimato in settanta miliardi di
euro, con un saldo attivo di dieci miliardi per l’Italia, ed è costituito da 42 milioni
tonnellate di merce trasportate, il 90 per cento delle quali attualmente viaggia su
gomma;

il costo diretto che l’Italia dovrebbe sopportare per una immotivata, unilaterale, ideologica, ed economicamente e infrastrutturalmente incredibilmente dannosa decisione di bloccare l’opera è di circa 1,6 miliardi di euro, relativi agli importi inutilmente spesi, ai costi per il ripristino ambientale e al contenzioso che originerà dai contratti sottoscritti con le imprese;

il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sta sostenendo la necessita di fare ulteriori valutazioni di costi e benefici dell’opera, senza nascondere la sua assoluta contrarietà ideologica alla stessa -:

per il non auspicato caso di una unilaterale decisione di rinunciare all’opera, se il Governo abbia stimato e quantificato l’ulteriore perdita di benefici economici derivanti dall’opera e/o se vi sia uno studio autorevole che abbia stimato e/o quantificato tale perdita;

se, nella denegata ipotesi che voglia procedere ad una unilaterale decisione di rinunciare all’opera, risulti se, ai sensi degli accordi e dei trattati sottoscritti, il Governo francese intenda avanzare richieste di risarcimento;

se si ritengano le predette ed eventuali richieste di risarcimento completamente infondate in fatto e in diritto o se le si ritenga anche solo parzialmente fondate;

per l’ipotesi che le eventuali richieste di risarcimento francese siano anche solo
parzialmente fondate, se il Governo abbia quantificato l’eventuale importo delle predette richieste e/o se esista, sul punto, eventuale studio con quantificazione minima e massima delle eventuali richieste del Governo francese -:

se esistano analisi di impatto socio-economico dell’opera e valutazione dei costi/benefici, da quali enti pubblici e/o soggetti privati eventualmente pervengano questi studi e gli stessi siano enti o soggetti affidabili;

per il non auspicato caso di una unilaterale decisione di rinunciare all’opera, se
sia stato previsto e quantificato il costo ambientale del mantenimento del trasporto su gomma.