Leggo sconcertato che in Toscana il tempo non passa mai e così epigoni dell’antifascismo militante, all’alba del 2019, ancora condannano alla ‘damnatio memoriae’ un uomo libero, un intellettuale onesto e generoso come Niccolai. La reazione di taluni giornalisti è inaccettabile:Pisa non può ricordare Niccolai, onesto uomo di destra apprezzato trasversalmente! Indossata l’immancabile copertina di lunus dell’antifascicmo militante e livoroso e intina la penna nel calamaio dell’odio e della faziosità, hanno scatenato una speciosa e stucchevole polemica contro la volontà della giunta di intitolare una rotatoria a Niccolai. Persa l’egemonia intellettuale e culturale a questi tristi e bassi epigoni della cultura di estrema sinistra non rimane che il guscio vuoto dell’ideologia e….si perdono fra le rotatorie. Se volessimo entrare nel merito della toponomastica potrei ricordare che a Torino esiste Corso Unione Sovietica, a tributo della peggiore e sanguinaria dittatura dell’umanità. Non sono però interessato al merito, ma al metodo staliniano. La libertà oggi in Toscana sta dalla parte di NIccolai e Petrucci. Da una parte chi vuole sanare le ferite della guerra civile, dall’altra i seminatori di odio. L’italia di domani apparterrà a chi sa ricordare e pacificare e non certo a chi usa la storia come clava da utilizzare politicamente conto chi la pensa diversamente
Andrea Delmastro
Buongiorno Sig. Delmastro.
Complimenti, non poteva riassumere meglio il pensiero di molti italiani.
Le Sue parole, sono le mie parole.
Sarà difficile sconfiggere l’ipocrisia di certa gente, ma solo con costanza e abnegazione ci potremo riuscire.
Buon lavoro.
Andrea Zanello